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CODICE INTERNO PER LA PREVENZIONE E

IL CONTRASTO DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO

(Approvato dal Consiglio d’Istituto con delibera n. 187 del 28/03/2025, in conformità con la Legge n.

70/2024 e le Linee di Orientamento ministeriali)

 

1. Premessa

L’I. I.S. Marconi di Latina, nel rispetto della Legge n. 70/2024 e delle Linee di Orientamento nazionali, si

impegna a prevenire e contrastare ogni forma di bullismo e cyberbullismo, promuovendo un ambiente

scolastico sicuro, inclusivo e rispettoso.

Questo Codice Interno stabilisce regole e procedure per prevenire, individuare e affrontare tali fenomeni,

coinvolgendo attivamente studenti, famiglie, docenti e personale scolastico.

 

2. Definizioni

Ai fini del presente Codice, si intende per:

Bullismo:

Insieme di aggressioni molestie reiterate, sia fisiche che psicologiche, che possono essere perpetrate da una singola persona o da un gruppo di persone allo scopo di danneggiare deliberatamente, in modo persistente, qualcuno percepito come più debole[1].

Le peculiarità del bullismo sono:

  • L’intenzionalità: messa in atto di comportamenti fisici, verbali o psicologici con lo scopo di offendere qualcuno e arrecare disagio/ danno;

  • Lo squilibrio di potere: la vittima percepisce uno squilibrio di potere e di forza del bullo e, pertanto, ha difficoltà a difendersi, sebbene il fenomeno si registri spesso tra pari;

  • La ripetizione: l’azione di prevaricazione tra bullo e vittima è caratterizzata dalla ripetitività, anche a lungo nel tempo;

  • Il frequente stato di isolamento della vittima che, non di rado, tende a nascondere il proprio disagio, ha difficoltà a chiedere aiuto e ha paura di denunciare gli episodi di bullismo;

  • L’offesa di diritti riconosciuti e tutelati giuridicamente: il bullismo può ledere il diritto alla dignità, alla sicurezza e alla libertà individuale.

 

Cyberbullismo: qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti online aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore, il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

Il cyberbullismo si differenzia dal bullismo per alcune caratteristiche distintive:

  • Pervasività : se il bullo tradizionale non può accedere alla vita domestica della vittima, il cyberbullo è presente, anche nella sfera privata, attraverso la tecnologia e le piattaforme social comunemente usate (WhatsApp, Facebook, YouTube, Instagram ecc.);

  • Anonimato: dà ai bulli la sensazione di rimanere anonimi, con conseguente deresponsabilizzazione rispetto alle conseguenze delle proprie azioni;

  • Pubblico vasto e rapida diffusione: i messaggi e il materiale sono inviati ma poi nuovamente trasmessi, oltre la cerchia dei conoscenti raggiungendo in poco tempo un pubblico vasto.

  • Permanenza nel tempo: quanto inviato attraverso la rete (foto, messaggi, video) resta nel tempo anche se rimosso[2].

3. Obiettivi

  • Garantire un ambiente scolastico sicuro e inclusivo.

  • Promuovere il rispetto reciproco e la cittadinanza digitale.

  • Sensibilizzare e formare studenti, docenti e famiglie sul tema del bullismo e cyberbullismo.

  • Implementare strumenti di prevenzione e intervento tempestivo.

 

4. Azioni di Prevenzione

4.1 Formazione e sensibilizzazione

  • Corsi annuali per studenti sul rispetto, l’empatia e l’uso consapevole del web.

  • Formazione per docenti e personale scolastico sulla gestione dei casi di bullismo.

  • Incontri informativi per le famiglie su bullismo e cyberbullismo.

4.2 Strumenti educativi e di supporto

  • Introduzione di moduli specifici di Educazione Civica e Cittadinanza Digitale.

  • Creazione di uno sportello di ascolto con personale qualificato.

  • Promozione di campagne di sensibilizzazione tramite attività scolastiche e social media.

​

5. Procedure di Segnalazione e Intervento

5.1 Segnalazione

Gli studenti vittime o testimoni di episodi di bullismo o cyberbullismo possono segnalare i casi a:

  • Il docente referente antibullismo.

  • Docenti del Consiglio di classe, docenti, Collaboratori del dirigente scolastico, il Dirigente scolastico, personale scolastico, figure esperte e/o di supporto.

  • Lo sportello di ascolto.

  • Una casella email dedicata ([email protetta]).

Le segnalazioni possono essere anonime e verranno trattate con la massima riservatezza.

5.3 Gestione del caso attraverso uno o più interventi 

  • Fase di ascolto: Il referente antibullismo raccoglie la segnalazione e ascolta tutte le parti coinvolte.

  • Valutazione del caso: se il fatto è fondato, si attivano misure disciplinari ed educative.

  • Azioni disciplinari: Possono includere ammonimenti, richiami scritti, attività riparative o sospensioni

  • (secondo quanto previsto dal Regolamento d’Istituto).

  • Supporto alla vittima: Attivazione di percorsi di supporto psicologico e di mediazione.

  • Coinvolgimento delle famiglie: Informazione e collaborazione con i genitori di tutte le parti coinvolte.

  • Segnalazione alle autorità competenti: Nei casi più gravi, in cui ricorrano gli estremi per la segnalazione il Dirigente scolastico/docente procede ad informare la Polizia Postale e/o gli altri enti preposti.

​

In presenza di segnalazioni di casi che possano essere definiti come atti di bullismo e di cyberbullismo la procedura, a seconda dei casi, può essere standardizzata nelle seguenti in quattro fasi:

FASE 1 PRIMA SEGNALAZIONE

FASE 2 VALUTAZIONE APPROFONDITA

FASE 3 GESTIONE DEL CASO ATTRAVERSO UNO O PIÙ INTERVENTI

FASE 3.1                        FASE 3.2                             FASE 3.3                     FASE 3.4                    FASE 3.5

Approccio             Intervento individuale            Gestione                  Coinvolgimento          Supporto

educativo              con il bullo                              della relazione         della famiglia               a lungo termine

con la classe         e con la vittima                                                                                               e di rete                                                                                 

Fase conclusiva: Monitoraggio e Valutazione

​

6. Ruoli e Responsabilità

Referente antibullismo e cyberbullismo:

-Coordina le azioni di prevenzione e gestione dei casi.

-Raccoglie le segnalazioni , prende in carico i casi e li gestisce sulla base delle linee guda ministeriali e della normativa vigente, di concerto con il dirigente scolastico, il referente, i consigli di classe.

-Coadiuva il Dirigente scolastico e i Team.

 

Team antibullismo:

-Interviene nelle situazioni  di bullismo.

-Monitora le segnalazioni e le prende in carico.

 

Tavolo permanente di monitoraggio : composto da rappresentanti degli studenti, dei docenti, delle famiglie ed esperti del settore.

-Coadiuva il Dirigente scolastico nella definizione degli interventi di prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo.

-Monitora le segnalazioni pervenute tramite la mail dedicata( da fare)

- Promuove gli interventi per la diffusione di percorsi di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo.

- Rappresenta un punto di riferimento per gli alunni, le famiglie, il personale scolastico docente e ATA sul tema della prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo.

Team per l’emergenza: composto dall'Animatore digitale o componente del Team innovazione, dal referente antibullismo, dal collaboratore del Dirigente, dal referente dell'ed. alla salute, dal referente dell'Ed. Civica, dalla figura dello psicologo d’Istituto/figure esperte.

-Coadiuva il dirigente scolastico nella definizione degli interventi di prevenzione e nella gestione dei casi  di bullismo e cyberbullismo.

Docenti: Monitorano il comportamento degli studenti e segnalano eventuali episodi.

Studenti: Rispettano il presente Codice e segnalano situazioni di bullismo.

Famiglie: Collaborano con la scuola per prevenire e gestire episodi di bullismo.

Personale scolastico: Contribuisce a mantenere un clima sereno e sicuro.

 

7. Monitoraggio e Valutazione

L’Istituto verifica periodicamente l’efficacia delle misure adottate attraverso:

  • Questionari anonimi rivolti agli studenti.

  • Incontri di verifica con il referente antibullismo.

  • Incontri tavolo di monitoraggio

  • Analisi dei casi segnalati e risolti.

 

8. Disposizioni Finali

Il presente Codice entra in vigore dalla data della sua approvazione e viene aggiornato periodicamente in base alle necessità della comunità scolastica e alle disposizioni normative vigenti.

Per ogni ulteriore informazione, il referente antibullismo può essere contattato presso l’Istituto o tramite

email dedicata.

​

LINK DI RIFERIMENTO dal PTOF 2024/2025 e dal sito Istituzionale:

https://www.iismarconilatina.edu.it/pof-voce-principale/2014-08-21-21-42-32

https://www.iismarconilatina.edu.it/organigramma

​

 

Normativa di riferimento

Direttiva MIUR n.16 del 5 febbraio 2007 recante “Linee di indirizzo generali e azioni a livello nazionale per la prevenzione e la lotta al bullismo.

Legge 29 maggio 2017 n.71 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del cyberbullismo”.

Linee di Orientamento MIUR, aprile 2015, per l’azione di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo.

Linee di Orientamento MIUR, per l’azione di prevenzione e contrasto al bullismo e cyberbullismo del 2021.

Legge 30 maggio 2024 n. 70 recante “Disposizioni e delega al governo in materia di prevenzione del contrasto del bullismo e cyberbullismo”

Circolare dell’11 luglio 2024 recante le disposizioni relative all’uso di smartphone e di analoghi dispositivi elettronici nelle istituzioni scolastiche valide per la scuola dell’infanzia e del primo grado d’istruzione.

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[1] Potrebbe risultare utile specificare anche cosa non è definibile come bullismo, sottolineando la differenza tra la prepotenza e reato; una categoria di comportamenti non classificabili come bullismo (pur potendo avere in comune con questo le motivazioni iniziali, i destinatari, le condizioni in cui si manifestano) è quella degli atti particolarmente gravi, che si configurano come veri e propri reati. Aggressioni fisiche violente, utilizzo di armi e/o oggetti pericolosi, minacce gravi e molestie sessuali sono condotte che rientrano nella categoria dei comportamenti devianti e, pertanto, non sono definibili come “bullismo”. In questi casi, la scuola agisce sempre con le istituzioni presenti sul territorio.

È opportuno ricordare che, nei casi di reati perseguibili d’ufficio, gli operatori scolastici hanno l’obbligo di effettuare la denuncia all’Autorità giudiziaria competente.

Appare più difficile delineare il confine tra prepotenza e scherzo, tuttavia, un punto di riferimento chiaro per discernere tra prepotenza e gioco è costituito dal disagio della vittima.

[2] Da studi effettuati sul fenomeno in questione, sono emerse le seguenti tipologie di cyberbullismo:

Flaming: litigi online nei quali si fa uso di un linguaggio volgare e violento;

Denigration: pubblicazione all’interno di comunità virtuali (chat, blog o siti internet) di “pettegolezzi” e commenti crudeli e calunniosi volti a danneggiare la reputazione della vittima;

Harassment: molestie attuate attraverso l’invio ripetuto di messaggi offensivi;

Cyberstalking: invio ripetuto di messaggi che includono esplicite minacce fisiche, al punto che la vittima arriva a temere per la propria incolumità;

Outing esorto: registrazione delle confidenze raccolte all’interno di un ambiente privato, creando prima un clima di fiducia e poi inserite in un blog pubblico

Impersonation: utilizzo dell’account di un’altra persona con l’obiettivo di inviare messaggi ingiuriosi, che screditino la vittima; Exclusion: estromissione intenzionale di un utente da un gruppo di amici, da una chat o da un gioco interattivo.

[3] Sulla base di quanto rilevato: Se i fatti NON SONO configurabili come bullismo o cyberbullismo non si interverrà in modo specifico, ma si proseguirà con il piano educativo (prevenzione universale). Se i fatti SONO confermati da prove oggettive: raccolte le informazioni e valutata la gravità della situazione della vittima, del bullo e del gruppo/contesto, il Team deciderà quali azioni intraprendere. Nel caso in cui i fatti siano confermati, si procede con la convocazione del Consiglio di classe che valuterà il tipo di provvedimento disciplinare, secondo la gravità.

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